Letra Popurri Comparsa "La Serenissima" (2012). Juan Carlos Aragón Becerra

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Letra Popurri Comparsa "La Serenissima" (2012). Juan Carlos Aragón Becerra
Letra Popurri Comparsa "La Serenissima" (2012). Juan Carlos Aragón Becerra







Oh, móntese en la mia góndola anti che il sole se vaya
perche giammai olvidará mia Serenissima natale.
Es una réplica orientale di tutto Cadi sin muralla,
e similare di canalla quando estalla carnevale.
Monte e verá che colosale colezione di secreto.
Che mia góndola e Venezia no se hunden todavía.
Monte e verá con alegría per il canali che la meto…
¡questo non es il varoretto di Porto di Santa María!
Oh, móntese en la mía góndola anti que si vaya il día
pero usted sola, donna mia, oh donna mia, usted sola;
Che di la mia parola, puede, signora, fiare:
Che en otra góndola tan bella
non volverá ia a navigare…
Io, gondolieri capitano di marina callejera
Mostro mia terra a la maniera que mostran los gaditanos
Che, como los venezianos, están tan llenos di arte
che, sine dare cuenta, il aqua
¡se está colando por toas partes!

Per vedere il mondo non è necesario sfugare di quí.
Perque tutto lo buono e lo malo dil mondo stà dentro de ti
che la crisi é falsa invenzione dil occidentale
lo che falta in il mondo é amore e fare una vita spirituale
lo che falta in il mondo è un cambio di rumbo
della direzione della umanità.
Sigue arrivando la manodopera baratta
di gente comune…
(sigue arrivando)…di pueblos di Oriente.
Los pobres siguen al Sur e los ricos al Norte
(sigue arrivando), uguale che sempre.
Chè alci la mano il tonto
chè aún se crea lo del Estado del Benestare.
Chè alci la mano il tonto que aún se crea
que la democrazia nostra è democrazia reale..
Tutto governo dil mondo ia perdió sua credibilità;
E lo que hace falta é una rivoluzione, ia.
Una rivoluzione sine parola
Una rivoluzione con amore e no con ametraiadora.
Pero hace falta una rivoluzione ia
Ché traiga il finale della storia
y el principio della libertà.
Una rivoluzione, ia. Sigue arrivando

È si Venezia
È differente di otra citá
É per mostrare sua identità di forma bárbara.
In Carnevale, il Gran Canale
se hunde bajo la libertà, di nostra maschera…
E per che, con maschera nos liberamo
e así nos desenmascheramo
e somo eso che queremo essere
(che solo con la maschera podemo ser)
Per eso nostra vita solo é una maschera…
Il uomo che e un angelo se enmaschera di diabolo,
e il uomo che e un diabolo,se enmaschera di angelo.
Il uomo feminatto, di donna mascherato,
e il uomo che è político, no le hace falta maschera.
E per che, con nostra maschera rivale
quando iega carnevale
ia somo eso che queremo essere
E por che, con maschera nos liberamo
e así nos desenmascheramo
e somo eso che queremo essere.
Per eso nostra vita solo é una maschera…

E – Di mia cità – Solo le mostré
Una parte ché – solo la metà – e la otra metá
No se ve di qui – ricorrala usted – pero ia sin mi
io l’indicaré – un camino chè – con sicurità
La conduccerá – pero ia sin mi – al palazzo di – la felicità
Qui se terminó – il viaggio chè – usted deseó
E non vuelva ma – nunca per aquí – hágame il favor
Hágalo perché – il mio corazón
late por usted – in tutte la cità – la ricordarè.
La ricordaré – Mi ricordarà – como il gondolier
Que in il carnava –le di la Sereníssima le dio
Un beso de amore in il Gran Canal
le di suo cuore anti del addiò.
E anti di partir – déjeme secar – lacrima di usted
la ricordaré – Mi ricordará – como il gondolier
que in il carneval le di la Sereníssima le dio
un beso di amore – un beso di amor ….
Arrivedercci, addió.



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